Descrizione

Un libro sul carcere. Un libro che penetra nella pelle dei “protagonisti” della sanzione penale e svela le insensate dinamiche del carcere: la capacità di infondere nel detenuto sentimenti di vittimismo, di rivalsa, addirittura di ingiustizia subita anziché senso di responsabilità e consapevolezza per l’atto delittuoso commesso. Si dimostra come l’istituzione carceraria abbia, nel corso di trecento anni, consentito, seppure involontariamente, la creazione in carcere di un ambiente criminale forte, che produce devianza a getto continuo, un sistema di sanzione penale dal risultato largamente fallimentare. Ed è qui che si inserisce il progetto della pena visibile: un progetto organico e articolato che mira a modellare un nuovo scenario esecutivo della pena: una sanzione finalmente allontanata dall’opacità delle mura carcerarie e trasportata fuori, nella società. La realizzazione di un’interazione in cui vengono coinvolti i vecchi protagonisti della pena ma stavolta con funzioni più “aperte”, visibili, attive e con la presenza di un nuovo soggetto: la società, i suoi spazi, le sue relazioni. Una pena che si esprime “dentro” un consorzio sociale in grado di produrre meccanismi afflittivi più aggiornati, garantendo, al contempo, un sistema di controllo adeguato. Un modello di sanzione “visibile” che, grazie alla co-partecipazione sociale, responsabilizzi il reo e gli fornisca stimoli positivi che possano finalmente distoglierlo da propositi devianti e indirizzarlo consapevolmente verso la pratica costante e continuata di regole sociali condivise.

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