Descrizione

L'opera di un poeta che ha scelto di restare, durante il tragico assedio di Sarajevo, nella sua città, e lottare con la sua poesia per quella cultura laica della convivenza, patrimonio della Bosnia-Erzegovina. Sotto le bombe, nelle affollate riunioni di poesia che alleviarono le notti di Sarajevo, Sarajlic resiste. Impasta la poetica alla vita perché crede nei versi che «risanano la bilancia della storia» e che nelle sue mani diventano «un’arte semplice di ritorno alle piccole cose». Poesie che sono resistenza e denuncia nel racconto di un Novecento atroce; ma anche luogo in cui incontrare chi non c’è piú; luogo di speranza, dove l’amore vince. Introduzione di Erri De Luca.

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